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Adesso che posso rivedere i miei amici ho un pò di timori…

Ciao, spero che potrò ancora ricevere aiuto anche adesso che la quarantena è finita, perché anche se è vero da domani possiamo uscire io non credo di sentirmi emotivamente a posto. Ho aspettato questo giorno per mesi, l’unico mio pensiero felice era rivolto a quando sarei potuta uscire e avrei potuto rivedere i miei amici ma adesso che sta per riaccadere non mi sento affatto così, e anche se fingo che questa brutta sensazione non abbia una motivazione, io dentro di me so qual è, ma faccio molto fatica ad esternarla perché me ne vergogno, perché mi sento così vile a pensare una cosa del genere, ma allo stesso tempo so che il solo modo per liberarmi di un peso ed essere aiutata è parlarne. L’unica cosa che mi “piaceva” di questa situazione è che ci rendeva tutti uguali, mentre ora che tutto tornerà alla normalità saremo di nuovo tutti diversi e io temo che tornerò a mettermi a confronto con chiunque e di perdere (quando dico questo genere di cose ci tengo a precisare che l’unico giudice che prendo in considerazione sono io stessa, perché critiche così dure le ricevo solo da me medesima) e temo di ritornare a riavere quella sensazione in cui se qualcosa va male o fallisco in un obiettivo è solo e soltanto colpa mia. L’idea di poter dare, per la prima volta, la colpa a qualcosa di più grande di tutti noi, mi faceva sentire, in un certo modo, confortata. So benissimo che questi pensieri sono molto bassi e non mi fanno per niente onore, ma ho dovuto imparare anche a fare i conti con questo aspetto degli esseri umani, dato che, anche io lo sono. 
Cordiali saluti.

Anonima


Cara Anonima,
questo servizio non ha un limite di tempo o di argomento, quindi anche quando sarà ufficialmente finita l’emergenza covid potrai continuare a scriverci e a raccontarci di te, qualora ne sentissi il bisogno.
Hai portato una riflessione invece molto interessante quando sostieni che questa emergenza ci rendeva tutti uguali mentre ora cominceranno di nuovo le etichette, la non attenzione, il non accorgersi dell’altro…
Ma hai aggiunto un passaggio ancora più importante, in quel continuo sentirsi persa, delusa e non all’altezza il peggior giudice sei proprio tu, cercando di controllare e valutare qualsiasi azione e reazione. Perchè sei così severa con te stessa? Perchè tendi a tradurre ogni tua azione o pensiero come se fosse un errore?….Forse queste domande potrebbero essere di aiuto nell’approfondire la tua richiesta.
Questo periodo di isolamento sembra aver aperto in te una connessione profonda e dialogica con i tuoi vissuti emotivi, e il fatto che tu possa essere consapevole delle tue vulnerabilità può solo che essere una risorsa in questo momento di riapertura alle relazioni, perché probabilmente potrai differenziare e chiederti di fronte ad alcune difficoltà “sono io che mi sto sabotando o c’è davvero un elemento che stona?”…
Sai l’ipercriticità è proprio come il virus che in maniera invisibile mina ininterrottamente l’autostima. Senza autostima non riusciamo a vedere nemmeno le risorse e gli strumenti che abbiamo, focalizzandoci su quella ferita senza percepire una via di uscita. 

Se non ci fossero gli errori ad esempio la ricerca non potrebbe mai andare avanti, l’errore o quell’elemento dissonante può essere una grande opportunità, se accolto con costruttività. 
Crediamo che nessuno essere umano sia perfetto, in ognuno di noi convivono zone di luce e zone di ombre, sempre in lotta per un costante equilibrio. Non avere paura delle tue zone di ombra, racchiudono delle vulnerabilità ma sono anche i semi potenziali per arricchire la tua consapevolezza e raggiungere nuovi traguardi.
Hai dimostrato in questi brevi racconti di te, di avere una bella capacità di introspezione e di empatia, forse dovresti ripartire proprio dalla possibilità di leggerti anche in chiave positiva. Prova a darti fiducia, a rispettarti di più.
Non caricare questa nuova apertura di aspettative enormi, forse se c’è una cosa che questo virus ci ha insegnato, potrebbe essere proprio la necessità di vivere giorno per giorno e di dare maggiore attenzione ai nostri vissuti che spesso si incastrano con le aspettative e i tempi della società.
Facci sapere cosa ne pensi.
Un caro saluto!